La campagna
Ogni periodo storico è attraversato da forti dibattiti e contrapposizioni quando si tratta di allargare i beneficiari dei diritti percepiti come fondamentali con un forte peso ideologico. Non soltanto quando si tratta di ampliare a destinatari percepiti come esterni al territorio ma anche tra membri riconosciuti della collettività.
In Italia più di un milione di persone nate da genitori stranieri, cresciute e attive nel tessuto sociale italiano, vivono senza un riconoscimento formale della loro appartenenza allo stato italiano. L’attuale legge per la cittadinanza Legge nº 91 del 1992, regola l’acquisizione della cittadinanza italiana è quello dello ius sanguinis. In base ad esso, è italiano chi ha almeno un genitore italiano, a prescindere da dove sia nato. Questa legge non rispecchia più l’attuale società italiana, tiene in ostaggio vite e opportunità per il nostro paese.

Perché scegliere di essere "Dalla Parte Giusta Della Storia:
Per difendere i propri diritti in quanto donne, lavoratori/lavoratrici, giovani, comunità LGBTQA+ e così via, occorre innanzitutto essere riconosciute come cittadine e cittadini e esercitare il potere di tradurre il dissenso in voto. I cittadini di origine straniera, pur vivendo queste intersezioni, non incidono sull’agenda politica poiché possono scegliere la propria rappresentanza e far sì che la propria voce abbia un peso.
Scegliamo di mobilitarci ancora una volta per i diritti di tutte e di tutti. Scegliamo di essere dalla parte giusta della storia e sensibilizzare l’opinione pubblica all’urgenza che rappresenta questa riforma, vogliamo portare la politica a parlarne senza anteporre bisogni personali e dati non fattuali.
IUS SCHOLAE, LA POSIZIONE DELLA RETE PER LA RIFORMA DELLA CITTADINANZA
La Rete per la riforma della cittadinanza ha inviato questo documento ai membri della Commissione Affari Costituzionali. Sintetizza la nostra posizione nei confronti della proposta di “Ius Scholae” elaborata dall’on. Brescia e adottata dalla Commissione.
Ci auguriamo che la riforma vada a buon fine e che il testo possa essere migliorato nell’ambito dei lavori parlamentari in modo che possa essere riconosciuta la cittadinanza a chi nasce, cresce, vive stabilmente in Italia in maniera significativamente più equa e inclusiva rispetto all’attuale normativa.

COSA PREVEDE LA LEGGE ATTUALE
Cittadinanza per diritto di sangue: Lo Stato Italiano riconosce lo status di cittadino a chi è nato in Italia se almeno uno dei due genitori è italiano (o si è adottati da cittadini italiani) e ai figli degli emigranti italiani residenti all’estero
Cittadinanza per naturalizzazione: I nati all’estero possono acquisire la cittadinanza può essere per concessione dopo la richiesta da parte degli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni e sono in possesso di determinati requisiti:
- redditi sufficienti
- assenza di precedenti penali
- assenza di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica
I nati in Italia da genitori stranieri possono fare richiesta dopo aver compiuto 18 anni (ed entro i 19 anni), se fino a quel momento abbia risieduto in Italia “legalmente e ininterrottamente”
Cittadinanza per matrimonio: un cittadino straniero o apolide può richiedere la cittadinanza italiana dopo aver sposato un cittadino italiano. Affinché la cittadinanza venga concessa:
- Il cittadino deve essere residente in Italia da almeno due anni dopo la data del matrimonio
- Se è stato residente all’estero devono passare almeno tre anni dopo la data del matrimonio (al momento della domanda deve essere residente in Italia)
***quando un bambino nasce in Italia da genitori apolidi, cioè privi di qualsiasi cittadinanza, o ignoti, acquisisce la automaticamente la cittadinanza Italiana
Proposta di legge di Laura Boldrini (23 marzo 2018)
- Possibilità di acquisire la cittadinanza per chi è nato nel territorio italiano da genitori stranieri di cui almeno uno regolarmente soggiornante in Italia da almeno un anno
- Possibilità di acquisire la cittadinanza al momento della nascita da genitori stranieri di cui almeno uno nato in Italia
- Il soggetto che ha acquisito la cittadinanza dopo una dichiarazione di volontà espressa dal genitore, entro un anno dal compimento della maggiore età, avrà la possibilità di rinunciare alla cittadinanza italiana in caso ne avesse un’altra
- In caso di mancata dichiarazione di volontà espressa da uno dei due genitori, si acquista la cittadinanza in maniera automatica, richiedendola entro due anni dal compimento della maggiore età
- Nel caso dei minori: soggetto nato o presente in Italia entro il decimo anno di età, che ha regolarmente soggiornato sul territorio, acquista la cittadinanza tramite dichiarazione entro due anni dal compimento della maggiore età
- Ius culturae: il soggetto minore acquisisce la cittadinanza, a seguito di dichiarazione di volontà espressa da parte di uno dei due genitori stranieri, in tal senso il soggetto acquista effettivamente la cittadinanza dopo aver completato un corso di istruzione primaria o secondaria di primo grado ovvero secondaria di secondo grado presso istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale di istruzione.
- Possibilità di acquisire la cittadinanza per il soggetto straniero regolarmente soggiornante sul territorio italiano da 5 anni in possesso di un determinato requisito reddituale
- Possibilità di acquisire la cittadinanza per il soggetto straniero (rifugiato) regolarmente soggiornante sul territorio italiano da 3 anni in possesso di un determinato requisito reddituale
- Lo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano acquista la cittadinanza italiana se, successivamente all’adozione, risiede legalmente nel territorio della Repubblica per almeno due anni
- Acquista la cittadinanza italiana, su propria istanza, con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del sindaco del comune di residenza: a) lo straniero che risiede legalmente da almeno cinque anni nel territorio della Repubblica e che è in possesso del requisito reddituale, b) il cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea che risiede legalmente da almeno tre anni nel territorio della Repubblica; c) lo straniero regolarmente soggiornante nel territorio della Repubblica da almeno tre anni a cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato o di persona cui è accordata la protezione sussidiaria o di apolide.
Proposta di legge di Polverini sullo Ius Culturae (11 giugno 2018)
- Possibilità di acquisire la cittadinanza, nascendo in Italia ed avendo completato il corso di istruzione primaria e risiedendovi legalmente fino a tale data, tramite dichiarazione resa in qualsiasi data (qualora il soggetto sia un minore la dichiarazione dovrà essere resa da uno dei genitori o da chi esercita la potestà secondo l’ordinamento dello Stato di origine)
- Per il soggetto nato in Italia è necessario che abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino ai 18 anni
- Possibilità di acquisire la cittadinanza, nascendo in Italia con almeno 3 anni di residenza in Italia, previo il superamento di un esami che ne accerti la conoscenza della lingua e cultura italiana e dei principi o norme fondamentali dell’ordinamento italiano.
La proposta Orfini sullo ius soli temperato (12 luglio 2018)
- Ius soli temperato: acquisizione della cittadinanza per soggetti (bambini) nati in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno legalmente residente da 5 anni o sia in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo
- Ius culturae: per il soggetto minore nato in Italia o arrivato prima del compimento del 12esimo anno di età, possibilità di acquisire la cittadinanza a seguito di un percorso formativo di minimo 5 anni consistente in uno o più cicli presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali idonei al conseguimento di una qualifica professionale, oppure, nel caso in cui la frequenza riguardi il corso di istruzione primaria, è altresì necessaria la conclusione positiva di tale corso
- Possibilità di acquisire la cittadinanza, tramite naturalizzazione, per il soggetto che abbia fatto ingresso in Italia prima dei 18 anni e che vi risieda legalmente da almeno 6 anni e che abbia frequentato nel medesimo territorio regolarmente un ciclo scolastico,con il conseguimento del titolo conclusivo, presso gli istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale di istruzione, ovvero un percorso di istruzione e formazione professionale con il conseguimento di una qualifica professionale.

La nostra proposta dal basso: Il diritto di scegliere
I quattro criteri intorno ai quali deve essere strutturata la riforma della cittadinanza
La cittadinanza è un istituto fondamentale dello Stato: circoscrive l’insieme dei membri della società che hanno pieni diritti e possono pienamente influire sulle scelte politiche che
riguardano la propria vita, il proprio territorio, la società.
Dal 5 febbraio 1992 – giorno dell’approvazione della legge sulla cittadinanza attualmente in vigore – ci separano quasi ventinove anni. Da quel momento la nostra società è fortemente cambiata in numerosi aspetti, dovuti anche alla mobilità delle persone attraverso i confini. Il censimento del 1991 registrò la presenza di 356.159 cittadini stranieri residenti. Oggi, invece, i cittadini di origine straniera residenti in Italia sono 5 milioni e 382 mila. Le comunità che…




